Cos’è il raffreddore: gli aspetti scientifici alla base del raffreddore.
Ma cos’è il raffreddore esattamente? Il raffreddore è un’infezione virale causata da oltre 200 virus diversi che colpisce il naso e la gola (le vie respiratorie superiori) e che si manifesta in particolare nei mesi dell’anno caratterizzati da basse temperature. I tipi di virus che possono provocare il raffreddore sono diversi, ma i responsabili più comuni sono quelli appartenenti alla famiglia dei rhinovirus.
Il raffreddore è indubbiamente fastidioso, ma si tratta di un’infezione piuttosto comune che, di solito, passa in breve tempo (5-10 giorni).
Il virus del raffreddore è contagioso?
Il virus del raffreddore entra nel corpo tramite occhi, naso o bocca ed è altamente contagioso, in modo particolare nei primi 2-3 giorni. Si può essere contagiosi sin dal giorno precedente la manifestazione della malattia e continuare a esserlo (propagando il virus) per diverse settimane. Di norma, i sintomi del raffreddore cominciano a manifestarsi da 1 a 3 giorni dopo l'infezione. Dopodiché la sua intensità infettiva si indebolisce man mano, fino a scomparire dopo meno di una settimana.
Le cause del raffreddore.
Tra le cause più comuni del raffreddore, in molti suppongono ci siano freddo e basse temperature. La verità è che il raffreddore è una condizione di natura virale, il freddo comporta solo una diminuzione dell’attività delle cellule di difesa del nostro sistema immunitario e della motilità delle ciglia delle vie respiratorie, dunque una maggiore esposizione al virus. Le cause del raffreddore sono principalmente virali.
Gli agenti patogeni scatenanti sono moltissimi (circa 200), per questo motivo una persona può contrarre il raffreddore anche più di una volta durante lo stesso periodo.
Esclusi i rinovirus, i più conosciuti sono:
- virus influenzali e parainfluenzali;
- coronavirus (diffusi in particolare nel periodo invernale);
- adenovirus (questi possono andare a influire anche sulle vie urinarie e sull’apparato digerente);
- RSV (virus respiratorio sinciziale).
Una volta penetrati nel corpo, i virus principali responsabili del raffreddore sfruttano le proprie strategie chimiche e genetiche per aggirare le difese naturali dell’organismo. risposta al virus, il sistema immunitario entra in azione attivando globuli bianchi, anticorpi e altri meccanismi per distruggere l’invasore. Molti dei sintomi che provocano malessere quando si ha il raffreddore (naso che cola, mal di testa, stanchezza e febbre), in effetti, sono causati dai tentativi del sistema immunitario di espellere l’infezione dal corpo.
Questa si diffonde principalmente per via aerea, per questo i luoghi chiusi (soprattutto nei mesi invernali) possono risultare insidiosi: trascorrendo molto tempo al chiuso dove la qualità dell’aria pian piano diminuisce, in locali condivisi magari con molte persone, si aumenta il rischio di contrarre malattie respiratorie.
Come si riconosce il raffreddore.
I primi sintomi che compaiono in seguito al contagio con il virus sono:
- mal di gola;
- congestione nasale (naso chiuso);
- rinorrea (naso che cola);
- starnuti frequenti.
Sintomi più rari sono ad esempio:
- dolori muscolari;
- mal di testa;
- malessere generale;
- febbre.
In modo particolare, il naso chiuso è uno dei sintomi più fastidiosi, il quale potrebbe può rendere la semplice respirazione complicata e impedire di dormire, disturbando i normali ritmi del sonno e, talvolta, favorendo il russamento notturno.
Quanto dura il raffreddore?
Il raffreddore colpisce le persone in modo diverso. In generale, tuttavia, quanto dura il raffreddore?
I sintomi compaiono da 1 a 3 giorni dopo l’infezione, con un picco verso il secondo o terzo giorno. Iniziano ad attenuarsi dopo una settimana. È però importante ricordare che si può essere contagiosi anche prima di iniziare a stare male.
Se dopo 7-10 giorni i sintomi persistono o peggiorano, potrebbe essere il caso di consultare il medico per escludere possibili allergie o una sinusite.
Come si prende il raffreddore?
Il raffreddore è contagioso: infatti, una persona infetta può diffondere facilmente i virus del raffreddore tramite tosse e starnuti – il virus può restare nell’aria per un certo periodo di tempo – oppure attraverso il contatto diretto con le persone o con superfici su cui sono presenti secrezioni infette, che vengono poi trasmesse ad altri quando si toccano occhi, naso o bocca.
Perché viene il raffreddore: fattori che aumentano il rischio di contrarlo.
I seguenti fattori possono aumentare il rischio di prendere il raffreddore:
- età: i bambini più piccoli hanno più probabilità di prendere il raffreddore;
- stagione;
- fumo;
- contatto con altre persone;
- stress.
Alcuni consigli in caso di raffreddore.
- riposare è molto importante, ma non c’è bisogno di interrompere le normali attività quotidiane come lavoro e scuola: non peggioreranno il raffreddore ed eviteranno un’ulteriore diffusione del virus;
- mangiare cibo leggero e digeribile;
- bere molti liquidi può aiutare a mantenere le secrezioni fluide e a facilitarne l’espulsione;
- lavarsi spesso le mani;
- utilizzare delle soluzioni saline per fluidificare il muco;
- non condividere asciugamani, giocattoli o altri oggetti.
Altre domande
Perché si hanno le orecchie tappate con il raffreddore?
La tromba di Eustachio, il condotto che collega la parte alta della faringe e l'orecchio medio, può essere ostruita per l'accumulo di muco dovuto a raffreddore causando una sensazione di ovattamento auricolare.
Perché il raffreddore peggiora durante la notte?
I motivi per cui la sintomatologia legata al raffreddore potrebbe peggiorare durante la notte sono diversi:
- sistema immunitario: Il nostro orologio interno segnala alle cellule immunitarie di diventare più attive di notte. Quando queste cellule individuano i germi, li combattono creando infiammazione, il che può peggiorare i sintomi respiratori;
- posizione sdraiata: quando stiamo in posizione eretta il muco prodotto tende ad andare verso il basso obbligandoci a soffiarci spesso il naso, quando stiamo in posizione sdraiata il muco si accumula nel naso e tende a gocciolare nella parte posteriore della gola causando congestione nasale e tosse.